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Consulenza Psicologia e sostegno in età evolutiva

La consultazione psicologica è un'importante fase della presa in carico che consente al professionista di fare una sorta di "fotografia" della vita emotiva ed aaffettiva del paziente e di poter quindi comprenderne le specifiche modalità di funzionamneto nonchè le principali aree emotive sulle quali pianificare un intervento.

All'inetrno di un processo di consultazione si procede a relaizzare una Psicodignosi, ovvero una valutazzione di alcuni segni che ci consentono di tratteggiare il quadro globale del paziente che abbiamo di fronte, evidenziando aspetti di fragilità ma soprttutto pontenzialità e punti di forza.

La psicodignosi è da considersi una parte e distinta e separata dal trattamneto psicoterapeutico di cui però costituisce un importante parte preliminare.
Ovviamente a seconda delle diverse età e delle diverse fasi evolutive le modalità di consultazione saranno differenti.

LA CONSULTAZIONE PSICODIAGNOSTICA CON BAMBINI della scuola primaria di primo e secondo grado ( elementari e medie) si svolge con le seguenti modalità:

  • PRIMO COLLOQUIO CON I GENITORI

    Il primo incontro prevede un colloquio introduttivo tra lo Psicologo ed entrambi i genitori in cui vengono inquadarati le tematiche principali da affrontare, vengono raccolti i principali dati anamnestici del bambino e viene esposta la modalità di esecuzione della valutazione. In questa primo colloquio sono presenti solamente i genitori. E' molto importante che siano presenti entrambi.

    Alla fine di questo primo incontro entrambi i genitori sono invitati a firmare consenso informato alla consulenza psicologica

  • COLLOQUI CON IL MINORE

    Dopo questo primo incontro, vengono fatti 3- 4 colloqui con il minore nei quali in primo luogo si cerca di instaurare con il giovane paziente un clima di accoglienza, fiducia ed alleanza caratterizzato dalla sospensione del giudizio.

  • Il diesegno e il gioco sono preziosi strumenti dignostici.

    Infatti è attraverso l'attività ludica e pittorica che il bambino riesce ad esprimere spontaneamente e facilmente i suoi vissuti emotivi di benessere, ma anche di disagio. Nello specifico il disegno ci offre la possibilità di comprrendere molti aspetti imporati della personalità del minore.

    Attraverso l'analisi del tratto - più o meno calcato -, dell'area del foglio usata, del colore, del simbolismo del disegno (analisi formale e di contenuto) e l'interpretazione degli stessi, si possono estrapolare alcuni tratti di personalità ed evidenziare eventuali segni di disagio

    A questo scopo, nel campo della Psicodiagnosi infantile, vengono somministrati proiettivi carta matita quali ad esempio il disegno della figura umana, il disegno della famiglia, il disegno della famiglia di animali, il disegno delle emozioni.

  • RESTITUZIONE

    La restituzione è la comprensione e "traduzione" di ciò che il bambino sta dicendo ai genitori attraverso le manifestazioni di disagio.

    Infatti, dopo una fase osservativa, che consta nell'ascolto e nell'analisi delle problematiche più rilevanti per il piccolo paziente, dopo una fase valutativa, che comporta una valutazione della situazione psicodinamica del paziente, dopo una fase esplicativa in cui vi è un'interpretazione delle informazioni ottenute, si propone, se necessrio una presa in carico di tipo terapeutico.

LA CONSULTAZIONE PSICODIGNOSTICA IN ADOLESCENZA

segue lo schema sopra riportato, ma con alcune specificità correlate alla diverse età dei pazienti e del diverso livello di sviluppo psicoaffettivo.

PRIMO COLLOQUIO

Per quanto rigurada il la consultazione con l'adolescente, il primo incontro può essere fatto con i genitori, ma qualora il paziente sia maggiorenne e sia sufficientemente motivato, accade spesso che il primo incontro possa essere sostenuto direttamente con il paziente stesso.

DISEGNO

Spesso gli adolescenti rifiutano di fare un disegno vivendolo come una infantilizzazione, perciò si può chiedere al ragazzo di raccontare e mettere in parole ciò che gli avremmo chiesto attraverso il segno grafico.

Personalmente in fase di consultazione mi capita di usare per avere informzioni adeguate per una accurate psicodiagnosi, test proiettivi come il test di Rorschach o il T.A.T.

RESTITUZIONE

Quando il paziente è maggiorenne ma ancora in una condizione di non autonomia rispetto al nucleo familiare di origine, quanto emerso viene discusso con il paziente e ed eventualmente condiviso anche con i suoi genitori.


Dr. Nicola Maffi Psicologo Psicoterapeuta
Cremona

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Iscritto all’Albo Professionale degli Psicologi della Lombardia n. 4591
Laurea in Psicologia Clinica e di comunità
P.I. 01184040192

 

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