La consultazione psicologica è un'importante fase della presa in carico che consente al professionista di fare una sorta di "fotografia" della vita emotiva ed aaffettiva del paziente e di poter quindi comprenderne le specifiche modalità di funzionamneto nonchè le principali aree emotive sulle quali pianificare un intervento.
All'inetrno di un processo di consultazione si procede a relaizzare una Psicodignosi, ovvero una valutazzione di alcuni segni che ci consentono di tratteggiare il quadro globale del paziente che abbiamo di fronte, evidenziando aspetti di fragilità ma soprttutto pontenzialità e punti di forza.
La psicodignosi è da considersi una parte e distinta e separata dal trattamneto psicoterapeutico di cui però costituisce un importante parte preliminare.
Ovviamente a seconda delle diverse età e delle diverse fasi evolutive le modalità di consultazione saranno differenti.
LA CONSULTAZIONE PSICODIAGNOSTICA CON BAMBINI della scuola primaria di primo e secondo grado ( elementari e medie) si svolge con le seguenti modalità:
segue lo schema sopra riportato, ma con alcune specificità correlate alla diverse età dei pazienti e del diverso livello di sviluppo psicoaffettivo.
PRIMO COLLOQUIO
Per quanto rigurada il la consultazione con l'adolescente, il primo incontro può essere fatto con i genitori, ma qualora il paziente sia maggiorenne e sia sufficientemente motivato, accade spesso che il primo incontro possa essere sostenuto direttamente con il paziente stesso.
DISEGNO
Spesso gli adolescenti rifiutano di fare un disegno vivendolo come una infantilizzazione, perciò si può chiedere al ragazzo di raccontare e mettere in parole ciò che gli avremmo chiesto attraverso il segno grafico.
Personalmente in fase di consultazione mi capita di usare per avere informzioni adeguate per una accurate psicodiagnosi, test proiettivi come il test di Rorschach o il T.A.T.
RESTITUZIONE
Quando il paziente è maggiorenne ma ancora in una condizione di non autonomia rispetto al nucleo familiare di origine, quanto emerso viene discusso con il paziente e ed eventualmente condiviso anche con i suoi genitori.
Articolo a cura del Dr.
Nicola Maffi
Psicologo Psicoterapeuta
Dr. Nicola Maffi Psicologo Psicoterapeuta
Cremona
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Laurea in Psicologia Clinica e di comunità
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